Record di segnalazioni di riciclaggio nel 2022
L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre CGIA, il 9 settembre 2023, ha pubblicato un Report, evidenziando il massiccio numero di segnalazioni di riciclaggio pervenute all’UIF nel corso dell’anno 2022.
Come noto, secondo quanto disposto dall’art. 35, comma 1, del D. Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, recante Obbligo di segnalazione delle operazioni sospette, i soggetti destinatari del decreto sono tenuti ad inviare «una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che, comunque, i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, dall’entità, dalla natura dell’operazione, dal loro collegamento o frazionamento o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell’attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi acquisiti in base al presente decreto».
Nel Report suddetto viene rilevato come il numero di SOS abbia raggiunto quasi la soglia delle 160 mila, di cui una su quattro ad alto rischio.
Secondo le stime della Banca d’Italia, il giro d’affari della criminalità organizzata che opera nell’economia sommersa italiana sarebbe pari a circa 40 miliardi di euro, equivalenti a due punti del PIL nazionale, con un aumento del 130% nell’ultimo decennio.
A livello territoriale, le aree maggiormente interessate dal fenomeno criminale sarebbero Milano, Roma, Prato, Napoli e Crotone.
I dati se, per un verso, sembrano confortanti, atteso che gli intermediari finanziari appaiono sempre più diligenti e attenti nel rilevare le situazioni a rischio di riciclaggio, per altro verso, sono indicativi di quanto il fenomeno di infiltrazione criminale e mafiosa sia dilagante nel nostro Paese, con impatti nefasti sul circuito dell’economia legale.
Invero, basti pensare che il numero di Aziende confiscati alle mafie sono quasi tremila, di cui due terzi hanno sede legale localizzata nel Mezzogiorno. In particolare, i settori più interessanti sono: edilizia, commercio, attività turistiche e ristorazione.
Per una consultazione integrale del documento, clicca qui: Ufficio Studi CGIA – 9 settembre 2023 – Riciclaggio, record storico di segnalazioni nel 2022