Organismo Agenti e Mediatori (OAM): volume delle Criptovalute in discesa
A differenza del primo trimestre 2023, il volume totale delle criptovalute detenute è diminuito dell’8%. Inoltre, il numero di clienti trasmessi è diminuito del 15%, mentre è aumentato il numero di VASP che hanno segnalato i dati dei clienti all’organo di governo.
Con il Decreto Ministeriale del 13 gennaio 2022, l’Italia ha istituito un Registro specifico per i fornitori di servizi connessi all’utilizzo di valuta virtuale e di portafoglio digitale. Nel maggio dello stesso anno è entrato in vigore tale Registro, presso l’Organismo preposto alla gestione degli Elenchi degli Agenti Finanziari e dei Mediatori Creditizi (OAM).
Lo scopo di questo Registro è regolamentare le attività dei fornitori di servizi di valuta virtuale e portafoglio digitale che operano all’interno dei confini della Repubblica. Oltre all’obbligo di registrazione, gli operatori devono soddisfare costantemente i requisiti di raccolta e di trasmissione delle informazioni relative alle loro operazioni in corso. Il Decreto Ministeriale prevede espressamente che questi operatori debbano riferire all’OAM dati riflettenti le loro operazioni in Italia, comprese le informazioni identificative di ciascuno dei loro clienti.
I VASP (Virtual Asset Service Provider) trasmettono all’Organismo i dati che consentono agli investitori italiani di utilizzare criptovalute quantificando sia l’entità delle operazioni dei VASP, sia lo status giuridico degli investitori. Nel secondo trimestre del 2023, 94 prestatori di servizi hanno agevolato le prestazioni di valuta virtuale e portafoglio digitale, trasmettendo elettronicamente i dati delle operazioni effettuate all’interno della Repubblica, pari all’82% dei prestatori di servizi iscritti alla Sezione Speciale del Registro dei cambiavalute tenuto dall’Organismo.
A fine giugno 2023, erano oltre 895mila i clienti che detenevano criptovalute, per un valore in euro superiore a 1,2 miliardi. Attraverso il secondo flusso informativo l’Organismo ha ricevuto i dati identificativi e i dati operativi in criptovaluta di 1.235.103 clienti.
Alla conclusione del secondo trimestre del 2023, i clienti impegnati in transazioni in valute virtuali sul territorio italiano detenevano un portafoglio di criptovalute equivalente ad 1 miliardo e 233 milioni di euro.
La quasi totalità degli 895.291 soggetti censiti sono persone fisiche, i cui portafogli hanno un valore medio di 1.377,41 euro in controvalore in valuta. Dopo aver tenuto conto delle modifiche e dei dati aggiuntivi forniti dagli operatori, è evidente che sia il conteggio dei clienti che il valore in euro della valuta virtuale in saldo siano diminuiti rispetto ai dati raccolti nel primo trimestre.
La diminuzione ammonta al 15% per il numero di clienti e all’8% per il valore in euro della valuta virtuale detenuta. Gli individui di età superiore ai 40 anni tendono ad essere quelli che investono di più nelle criptovalute. Ciò è testimoniato dalle percentuali rilevanti che assumono, per questa fascia di età, sia i saldi complessivi delle valute legali e virtuali, sia le operazioni di conversione delle valute legali in valute virtuali e viceversa.
Al contrario, gli ultrasessantenni hanno percentuali più basse in confronto. I Millennial hanno dimostrato di essere una forza trainante nel mondo dell’attivismo. Dati recenti mostrano che quasi la metà di tutte le conversioni tra valute virtuali e legali vengono effettuate da individui di età inferiore ai 40 anni, indicando un forte interesse e coinvolgimento in questo tipo di attivismo finanziario. I dati del secondo trimestre forniscono la prova definitiva di un quadro concentrato per il mercato dei cambi. Quasi il 90% dei clienti effettua transazioni con exchange di grandi dimensioni, mentre un exchange di medie dimensioni rappresenta il 10% dei clienti.